Implantologia dentale

Cos'è l'implantologia dentale?

L’implantologia è la branca dell’odontoiatria che ha come obiettivo la sostituzione dei denti mancanti o non recuperabili con viti in titanio definite impianti. L’impianto è una piccola vite in titanio che sostituisce un elemento naturale macante. Il titanio è un materiale inerte e biocompatibile, introdotto nell’organismo, infatti non determina alcuna reazione immunitaria o di rigetto. Può invece avvenire il fallimento dell’impianto anche se in una percentuale molto ridotta, circa il 2%.

Lo scopo è dunque quello di ripristinare il sorriso del paziente in modo funzionale ed estetico: con l’implantologia dentale è infatti possibile ottenere una riabilitazione fissa, evitando i disagi  legati alla protesi mobile.

Qual è il percorso da seguire per il posizionamento di un impianto?

Prima di un qualunque intervento implantologico, il paziente viene accuratamente visitato dall’odontoiatra. Viene quindi realizzato uno studio del caso (come per le altre discipline odontoiatriche) ovvero attraverso un’attenta analisi delle fotografie, delle radiografie e dei modelli in gesso/scansione intraorale viene fatta una diagnosi e quindi un piano di trattamento. In condizioni ottimali, nella successiva seduta si può procedere con il posizionamento implantare vero e proprio. L’impianto posizionato, se non a carico immediato, verrà lasciato “guarire” per circa 4-6 mesi durante i quali avverà l’osteointegrazione dell’impianto. Solo dopo aver atteso per il tempo necessario (4-6 mesi), si procederà con la protesizzazione dell’impianto. Verrà infatti realizzata una corona dentale, connessa all’impianto mediante un connettore implantare che prende il nome di “abutment”. La corona simula esteticamente e funzionalmente quella naturale, in modo tale da garantire un risultato estetico ottimale.

vedi protesi dentale

Quali sono le differenze fra dente naturale ed impianto?

La differenza fra dente naturale ed impianto è sostanziale per questa ragione in una riabilitazione protesica non è consigliabile unire denti naturali e impianti; la reazione ai carichi masticatori è del completamente diversa.

Il dente naturale è circondato da un legamento parodontale vascolarizzato: questo implica una maggiore capacità da parte del dente naturale di reagire alle infezioni batteriche poiché le difese immunitarie lo proteggono dagli agenti patogeni. Il legamento parodontale ha la funzione di ammortizzare i carichi masticatori.

L’impianto  non possiede un vascolarizzazione così significativa come quella che circonda il dente e per questa ragione eventuali mucositi e perimplantiti sono molto più complesse da trattare rispetto alle malattie parodontali a carico del dente naturale. L’impianto è direttamente legato all’osso senza nessun tipo di sistema di assorbimento carichi e di propriocezione.

A chi è rivolta l’implantologia dentale?

Non tutti i pazienti possono immediatamente affrontare un intervento di implantologia; può essere necessario infatti seguire un percorso per la limitazione o eliminazione dei fattori di rischio:

  • Fattori locali (igiene orale, supporto osseo e gengivale)
  • Fattori sistemici (fumo, diabete non compensato, malattie sistemiche non compensate, malnutrizione, alcolismo)

Non ho abbastanza osso per posizionare un impianto. Cosa posso fare?

L’osso può essere ricostruito ma non sempre e dappertutto. La Ricostruzione ossea può essere eseguita secondo due diverse tecniche:

  1. One step. La rigenerazione ossea viene eseguita contemporaneamente all’inserimento dell’impianto e dunque in una sola fase d’intervento. Questo è possibile solo nel caso in cui l’osso naturale residuo sia scarso ma comunque sufficiente a garantire una certa stabilità (stabilità primaria) all’impianto.
  2. Two step. La rigenerazione ossea e il posizionamento implantare vengono eseguiti in 2 tempi diversi. Il paziente dovrà quindi essere sottoposto ad un doppio intervento (distanza minima fra i due interventi di 6-9 mesi). E’ una condizione necessaria nel caso in cui l’osso residuo, valutato precedentemente, non sia risultato sufficiente a garantire una stabilità primaria implantare adeguata.

La rigenerazione ossea consiste nell’impiego di osso autologo o più spesso biomateriale e membrana, che vengono posizionati al di sopra del difetto osseo da rigenerare, creando come effetto l’isolamento dai tessuti connettivali e la ricolonizzazione delle cellule ossee dello spazio.

Impianti corti: un'alternativa alla rigenerazione ossea

Gli impianti corti sono impianti di lunghezza ridotta ossia inferiore ai 10 mm. Essi rappresentano una valida soluzione nella riabilitazione di singoli elementi o arcate con edentulie parziali o totali, in presenza di ridotto supporto osseo.

Gli impianti corti possono essere impiegati per:

  • sostituzione di un dente singolo nel settore anteriore o posteriore
  • riabilitazione di edentulie parziali con ponti su due o più impianti
  • riabilitazione di edentulie totali con protesi totale fissa su impianti

La scelta di posizionare un impianto corto in alternativa ad un impianto di dimensioni standard, permette di non ricorre ad interventi chirurgici più complessi.

L’impiego di impianti corti è giustificato nei casi di:

  • Ridotto supporto osseo, in particolare nelle regioni posteriori, dove il posizionamento di un impianto standard richiederebbe un preventivo intervento di rigenerazione ossea.
  • Prossimità del nervo alveolare inferiore.
  • Prossimità del seno mascellare: il posizionamento di un impianto standard richiederebbe un intervento di rialzo del seno mascellare.
  • Riassorbimento osseo legato ad un pregresso fallimento di impianto standard.

Gli impianti corti, in questi casi, sono molto meno invasivi e traumatici rispetto al posizionamento di impianti standard che richiedono una rigenerazione ossea e comportano la rimozione di una quota inferiore di osso.

Nel tempo sono stati progettati impianti sempre più corti, fino ad arrivare agli impianti attuali di 4 mm di lunghezza. L’alta percentuale di successo dei trattamenti con impianti corti è legata alla loro ottima osteointegrazione, geometria dell’impianto e distribuzione delle forze.

Impianto dentale singolo

Quando un dente viene estratto, perso o è mancante dalla nascita (agenesia dentale), è possibile sostituirlo con impianto dentale singolo nel punto esatto cui l’elemento è mancante. In alcuni casi è possibile posizionare l’impianto dentale al momento dell’estrazione: impianto post estrattivo. In determinate aree della bocca è possibile realizzare un impianto singolo a carico immediato

Ponte su impianti

Manufatto protesico fisso su due o più impianti che ha la funzione di sostituire più denti quando l’edentulia è estesa. È sconsigliata la realizzazione di un ponte fra dente naturale ed impianto poiché le diverse caratteristiche anatomiche potrebbe generare la frattura del ponte stesso.

Overdenture su barra o su attacchi

L’overdenture è una protesi mobile totale supportata da 2 o 4 impianti. Nell’overdenture su attacchi la stabilità della protesi è garantita da speciali attacchi. Ciascun impianto presenta all’estremità un attacco “maschio” che serve ad accoglie l’attacco “femmina” della protesi. Nell’overdenture su barra gli impianti sono collegati fra loro da una barra. La stabilità della protesi è garantita da un connettore detto “a sella” che si alloggia alla barra.

Quali sono i vantaggi dell’overdenture?

  • Protesi totale rimovibile dotata di ottima stabilità
  • Protesi superiore senza palato, meno ingombrante
  • Facilitato mantenimento igienico degli impianti

PROTESI AVVITATA SU IMPIANTI (tecnica “all on four”/”all on six”)

L’implantologia “all on four” o “all on six”  è una tecnica che consente la riabilitazione di un’intera arcata dentale attraverso il posizionamento di 4 o 6 impianti. Sugli impianti viene avvitata una protesi che prende il nome di Toronto. Il numero di impianti collocati è ridotto poiché a ciascuno di essi viene data una specifica inclinazione che permette di sfruttare al meglio l’ancoraggio all’osso residuo ed offrire sufficiente sostegno alla protesi. Gli impianti vengono posizionati in maniera strategica: è molto importante evitare strutture anatomiche sensibili come ad esempio, nell’arcata inferiore, il foro d’emergenza del nervo della mandibola (nervo alveolare inferiore). Oltre all’anatomia dell’arcata, il posizionamento dell’impianto tiene conto della quantità e qualità ossea residua e della corretta distribuzione del carico masticatorio. Se le condizioni lo consentono, è possibile posizionare la protesi 24h dopo l’intervento implantologico. (carico immediato).

PROTESI CEMENTATA SU IMPIANTI

Riabilitazione implantologica delle edentulie totali mediante l’impiego di impianti su cui viene cementata una protesi fissa. Il numero di impianti posizionati nell’arcata da riabilitare è variabile. Sugli stessi impianti verrà cementata la protesi totale (protesi “full arch”). Se le condizioni lo consentono, è possibile cementare la protesi contestualmente all’intervento di posizionamento implantare (carico immediato). La cementazione della protesi su impianti comporta una difficoltà oggettiva nel rimuovere completamente piccoli residui di cemento possano infilarsi al di sotto del tessuto perimplantare. I residui di cemento, se non completamente rimossi, provocano l’accumulo di placca batterica con conseguente mucosite perimplantare o perimplantite.

Implantologia in base posizionamento

L’implantologia post-estrattiva consiste nel posizionamento dell’impianto dentale subito dopo aver estratto il dente. L’intervento di implantologia post-estrattiva può essere eseguito solo nel caso in cui sussistano alcune condizioni:

  • Qualità e quantità ossea sufficiente a garantire la stabilità dell’impianto.
  • Assenza di processi infiammatori in atto (es. gengivite o parodontite)

Il vantaggio che la tecnica post-estrattiva offre è quello di evitare il secondo intervento di posizionamento implantare dopo aver lasciato guarire il sito estrattivo.

Implantologia in base al carico

L’implantologia a carico immediato consiste nel posizionamento di uno o più impianti e consegna di una protesi provvisoria in 24-48 ore. La tecnica a carico immediato può essere realizzata con:

  • Impianto dentale singolo
  • Protesi cementata su impianti
  • Protesi avvitata su impianti

La procedura a carico immediato non sempre può essere realizzata, è infatti necessario che sussistano alcune condizioni.

  • Qualità e quantità ossea sufficiente a garantire la stabilità dell’impianto.
  • Assenza di processi infiammatori in atto (es. gengivite o parodontite)
  • Assenza di bruxismo o gravi malocclusioni

Il vantaggio che questa tecnica offre è quello ridurre il tempo di trattamento ed avere denti fissi fin da subito. Il ripristino dell’estetica e della funzione masticatoria è immediato.

Quanto dura l’intervento di posizionamento implantare?

La durata dell’intervento dipende dalla complessità del caso; può variare da un’ora, nel caso di posizionamento di un impianto in condizioni standard, ad alcune ore nel caso in cui, oltre al posizionamento implantare, sia necessaria una ricostruzione ossea.

È doloroso posizionare un impianto dentale?

La procedura è indolore per effetto dell’anestesia locale. Al termine dell’intervento, è nostra premura somministrare analgesici al fine di prevenire qualunque tipo di fastidio. Nei giorni successivi l’intervento è del tutto normale avvertire un lieve indolenzimento e gonfiore.

Uscirò dallo studio senza denti?

Viene offerta al paziente la possibilità di uscire dallo studio con una protesi provvisoria il più possibile estetica e funzionale. Questa protesi sostituirà i denti mancanti per tutto il tempo necessario alla “guarigione” (osteointegrazione) degli impianti; verrà poi sostituita da una protesi definitiva.

Quanto dureranno il miei impianti dentali?

È molto difficile determinare a priori la durata di un impianto poiché ci sono numerosi i fattori locali (scarsa igiene orale, trauma occlusale, fumo) e fattori sistemici (diabete, gravidanza, sindrome metabolica) che possono determinarne il successo o fallimento. Per questa ragione, una volta posizionati gli impianti inseriamo i nostri pazienti in un programma di supporto attraverso il quale istruiamo e motiviamo il paziente al mantenimento dei propri impianti dentali.

casi clinici

caso clinico 1
prima
dopo
Caso clinico di implantologia dentistica
caso clinico 2
prima
dopo
caso clinico 3
prima
Caso clinico: implantologia dentale
dopo
Caso clinico: implantologia